Turismo al poggio

Ambasciate un tanto al chilo.

Un mio vecchio professore ripeteva spesso che "quando i numeri non si conoscono, si raccontano; quando si conoscono, si studiano".

In politica, in assenza di informazioni certe, si tende a fare affermazioni generiche. Come avrebbe detto il mio professore di matematica, "si racconta".

Quaranta ambasciate non sono poche, sono troppe, in quanto un numero così elevato richiede un investimento altrettanto significativo, poiché nessuno lavora gratuitamente e nessuno può lavorare, o è in grado di farlo efficacemente, senza le risorse adeguate. Credo che un numero così significativo non sia stato mai usato nemmeno per portare turisti in Italia (tutta l'italia)

E tutto questo ovviamente ha un costo. Analizziamo dunque nel dettaglio queste ambasciate, partendo da dati certi, vale a dire quelli relativi alle prime 40 nazionalità che hanno visitato l'Italia:  

1 - Germania

2 - Francia

3 - Stati Uniti d'America

4 - Regno Unito

5 - Spagna

6 - Svizzera

7 - Cina

8 - Paesi Bassi

9 - Austria

10 - Belgio

11 - Polonia

12 - Russia

13 - Svezia

14 - Canada

15 - Giappone

16 - Norvegia

17 - Australia

18 - Danimarca

19 - India

20 - Corea del Sud

21 - Brasile

22 - Israele

23 - Finlandia

24 - Turchia

25 - Grecia

26 - Taiwan

27 - Irlanda

28 - Portogallo

29 - Argentina

30 - Repubblica Ceca

31 - Ungheria

32 - Messico

33 - Thailandia

34 - Singapore

35 - Indonesia

36 - Romania

37 - Qatar

38 - Kuwait

39 - Arabia Saudita

40 - Emirati Arabi Uniti

Le fonti utilizzate per compilare questo elenco includono i dati ufficiali dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, pubblicati sul loro sito web, e le statistiche fornite dal Ministero del Turismo italiano. È opportuno notare che i dati relativi al turismo sono in continua evoluzione; pertanto, questi dati potrebbero subire cambiamenti nel tempo. Inoltre, i dati utilizzati si fermano al 2019 di proposito, per evitare le enormi oscillazioni verificatesi a causa della pandemia.

Come si può notare, già dalla dodicesima posizione, inizia a emergere un tipo di turismo che richiede lunghi tragitti per arrivare in Italia. Difatti, questi turisti vengono ormai considerati turisti diretti in Europa, piuttosto che in Italia, dal momento che l'obiettivo di questa tipologia di turismo è quello di visitare più città europee nello stesso viaggio. Possiamo affermare che questa tipologia di turismo non è utile al fine di Poggio a Caiano, escludendo almeno 14 nazioni delle 40 elencate. 

Analizziamo ora le prime dieci nazionalità di turisti che visitano l'Italia:  

1 - Germania

2 - Francia

3 - Stati Uniti d'America

4 - Regno Unito

5 - Spagna

6 - Svizzera

7 - Cina

8 - Paesi Bassi

9 - Austria

10 - Belgio

La Cina è il paese emergente per il turismo in Italia. Tuttavia, secondo uno studio del 2019 pubblicato dal Ministero del Turismo italiano, i turisti cinesi hanno visitato mediamente tra 2 e 3 città. Una percentuale significativa di questi turisti, circa il 30%, ha scelto di visitare una sola città durante il viaggio in Italia. Circa il 35% ne ha visitate due e circa il 15% tre. Il comportamento dei viaggiatori "a lungo raggio" é abbastanza simile a prescindere dalla nazionalità di provenienza, e sembra non lasciare spazio a pianificazioni volte allo sviluppo del turismo di Poggio a Caiano proveniente da quei Paesi.

Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) relativi al 2019, i turisti internazionali che pernottano un maggiore tempo in Italia provengono dalla Germania, seguiti da quelli provenienti dalla Francia e dagli Stati Uniti

In particolare, nel 2019 sono stati registrati circa 15,9 milioni di pernottamenti da parte di turisti tedeschi, 10,3 milioni da parte di turisti francesi e 5,2 milioni da parte di turisti statunitensi.

Lontani da proclami dei grandi numeri, la nostra idea è invece quella di pianificare una campagna che possa dare risultati concreti, basandosi unicamente sulle informazioni già disponibili nei dati ufficiali dell'OMT relativi alle prime 15 nazionalità. Col tempo sarà possibile affinare i dati, cambiare strategia o ampliarla laddove abbia avuto successo, rivederla o annullarla laddove non abbia dato risultati positivi. È impensabile uno spreco di fondi con 40 ambasciate diverse.

Per un piccolo centro come Poggio a Caiano, è fondamentale pianificare attentamente le strategie di promozione turistica, concentrandosi su quei visitatori internazionali che tendono a trascorrere più tempo in Italia e che dimostrano una propensione alla spesa maggiore, come i turisti statunitensi e quelli provenienti da alcuni Paesi europei.

La pianificazione di una campagna pubblicitaria per un paese di dimensioni ridotte deve necessariamente tenere conto del budget disponibile, che non può che essere limitato. Pertanto, è opportuno focalizzarsi su pochi mercati selezionati con cura, piuttosto che disperdere risorse ed energie in una diffusione su larga scala.

I dati analizzati in precedenza indicano che i turisti tedeschi e francesi, nonché quelli provenienti dagli Stati Uniti, sono attualmente i visitatori internazionali che pernottano maggiormente in Italia e che spendono cifre significative durante la loro vacanza. Si tratta quindi di target di grande interesse per una destinazione come Poggio a Caiano. 

Una campagna pubblicitaria mirata su questi specifici mercati, attraverso i canali di promozione adeguati, quali riviste di viaggio, siti web specializzati, fiere del turismo, educational tour per giornalisti e blogger, può essere un modo efficace ed economicamente sostenibile per far conoscere a un pubblico selezionato le attrattive di Poggio a Caiano, la sua storia, le sue eccellenze enogastronomiche, la tranquillità e il patrimonio artistico di cui dispone.

Naturalmente, qualsiasi strategia di promozione deve prevedere anche una presenza sui social network, un sito web responsive con contenuti aggiornati, la produzione di materiale informativo in lingua, oltre a garantire adeguati standard di accoglienza e servizi per i turisti che sceglieranno di visitare Poggio a Caiano.

Con centri di modeste dimensioni, una pianificazione oculata e un uso strategico ed efficiente delle risorse a disposizione possono fare la differenza tra il successo e l'insuccesso di una campagna di promozione turistica.

Natalina Strada

Diplomata all'accademia dell arti complementari, ama l'arte toscana pur essendo ella romana.