Parco del Bargo

Ma il parco del Bargo, a chi appartiene, chi deve mantenerlo?

La cura dei beni pubblici,  l'esempio (da non seguire) del Parco del Bargo

Negli ultimi giorni, il Barco/Bargo di Poggio a Caiano è stato al centro di numerose polemiche riguardanti la proprietà e la cura di questo importante nostro patrimonio. Secondo alcune fonti, sarebbe emerso un conflitto sulla gestione del Bargo, con diverse parti che reclamano l'impossibilità di curare il Barco/Bargo a causa del demanio. Tuttavia, i fatti riguardanti questo caso sono certificati da documenti e atti ufficiali, accessibili a tutti i cittadini.

Come sottolineato nel nostro programma, queste ed altre polemiche si basano su informazioni non veritiere e sono un tentativo di prendere in giro gli elettori o, peggio ancora, una mancanza di rispetto verso la loro intelligenza. Per questo motivo, è importante che tutti gli attori coinvolti nel caso del Barco/Bargo di Poggio a Caiano si concentrino onestamente sui fatti prima, e sulle soluzioni concrete poi per preservare e valorizzare questo importante patrimonio culturale. 

Il Barco/Bargo di Poggio a Caiano è un sito di grande valore storico e culturale, oltre che spazio verde, che merita di essere curato e protetto. La sua gestione dovrebbe essere un impegno serio, in grado di garantirne la conservazione e la valorizzazione quotidiana, non certo attraverso opere extra. Mi occupo di gestione di terreni da decenni, e qualcosa credo di aver imparato.

Allora, facciamo subito un po' di chiareazza.
Per gli edifici prospicienti a della Regionale 66, detta più semplicemente "via Pistoiese", avvalendosi di quanto previsto dalla legge numero 390 dell'11 luglio 1986, il comune di Poggio a Caiano fece richiesta della concessione dell'ex parco di Bonistallo.

Per arrivare all'acquisizione dei definitivi pareri (del ministero, della finanza, della direzione del Demanio, e dell'ufficio tecnico erariale) la pratica si trascinò per fino agli ultimi anni del secolo scorso. Solamente nel novembre del 2000 fu possibile sottoscrivere l'atto con cedente il demanio aperto "area demaniale denominata Parco del Barco", costituito da un complesso boschivo collinare sistemato a parco con annesso fabbricato e un appezzamento, per una superficie catastale complessiva di 149490 metri quadrati. La durata della concessione fu fissata in 13 anni (fino quindi al 2012) al canone annuo di lire 63 milioni e 300.000 lire (63.300.000).

L'ente comunale, così, si assumeva integralmente gli oneri della manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso, oltre a ogni responsabilità per danni che si verificassero a persone e cose dalla mancata o carente custodia del bene demaniale.

Questi dati sono nelle mani dell'attuale amministrazione, che dimentica o finge di non sapere. Sono tutti dati riportati qui:
https://www.consiglio.regione.toscana.it/Eda/default?idc=40&Nome=zoom&Sez=&Tem=&Ann=&Par=&Pub=245
scritti nel libro "Il Barco di Bonistallo nella Reale Tenuta del Poggio a Caiano " da Silvano Gelli e Salvatore Goitta, rispettivamente ex Sindaco di Poggio a Caiano ed ex assessore del Poggio, oltre che architetto attivo in vari lavori al Poggio.

In un mondo in cui la disinformazione spesso fa da padrona, è importante ricordare che i fatti restano tali, e sono supportati da documenti ufficiali e atti certificati, accessibili a tutti i cittadini. Questo dovrebbe essere il principio guida nella vita politica di un paese, invece stiamo assistendo a tentativi di manipolazione e di distorsione della realtà.

In questo contesto, è fondamentale che i politici, entrambi i candidati, si concentrino esclusivamente sulla ricerca di soluzioni concrete e pratiche ai problemi della comunità che rappresentano, il cui benessere è l'unico motivo per cui sono stati eletti. L'uso di favole, come l'impiego di 50 ambasciate o la costruzione di ponti per ridurre il traffico, non solo è privo di fondamento reale, ma rappresenta anche un serio insulto all'intelligenza dei cittadini che pagano loro lo stipendio.

La politica dovrebbe essere un'attività seria e responsabile, al servizio della collettività e della sua crescita. Ma questo richiede un impegno costante e concreto, basato su un'analisi attenta e obiettiva della realtà, e non su favole fantasiose e irrealizzabili.

Scritto da:

Joseph Jr. Contini

Imprenditore agricolo, "scienziato contadino", si occupa di gestione dei terreni agricoli.